Da Obama a Tarantino, Visti da vicino, quattro progetto di Martin Schoeller, per la prima volta al museo di fotografia di Stoccolma Fotografiska.
Dopo gli studi in Germania, il fotografo comincia la sua carriera come assistente di Annie Leibovitz a New York, tra il 1993 e il 1996, periodo in cui sviluppa la tecnica della big head, letteralmente testa grande, ritratti realizzati il più vicino possibile ai soggetti. Lui stesso ci spiega, “Uso il flash e le luci per mettere in risalto gli occhi e la bocca. Credo che questi due elementi mostrino al meglio l’unicità di ogni volto ma allo stesso tempo ci rendano tutti uguali. Mi piace riflettere su cosa rende speciale un’espressione specifica di un personaggio e cosa ha in comune con quella di un altro”. Da allora lavora da freelance e collabora con riviste come Rolling Stone, GQ, Esquire e The New Yorker.
Le sue foto sono esposte nei maggiori musei e gallerie del mondo, e nel 2005 pubblica con teNeues il libro Close-up: portraits 1998-2005, che celebra i tratti distintivi del suo stile.
La mostra Up close sarà aperta al pubblico fino al 7 febbraio 2016.
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