la volta scorsa vi ho mostrato le immagini della fotografa inglese Kirsty Mitchell, che crea immagini favolistiche creando Backstage complicati e certamente lunghi e dispendiosi da realizzare. Quindi oggi vi dico come poter ottenere un effetto simile per le vostre fotografie e con tempi minori, spiegandovi l’Effetto Orton.
Il Padre di questa fortunata tecnica è il canadese Michael Orton che alla fine degli anni ’80 ha iniziato a sperimentare e sovrapporre le diapositive su pellicola, con l’intento di imitare la pittura ad acquarello e immergere i suoi soggetti in un’atmosfera fiabesca. Nell’autunno del 2011 Adobe Photoshop Elements integrava un’azione denominata “Effetto Orton”, con la quale era possibile aggiungere all’immagine un morbido effetto pittorico.
Nel 1992 Orton aveva pubblicato il libro fotografico “Once upon an island”, contenente alcune emozionanti foto dell’isola di Vancouver, ritratta come avrebbe fatto un impressionista sulla sua tela.
Il procedimento che seguiva Orton si basava sulla sovrapposizione di più diapositive nelle quali la scena era ripresa identica. Lo stesso effetto può ovviamente essere ottenuto in digitale, eseguendo due scatti dello stesso soggetto e poi sovrapponendoli con un programma di fotoritocco. la quantità di scatti dipende unicamente dalla quantità di dettagli e effetti che si vuole dare alla fotografia finale, quindi vanno studiati con cura e successivamente realizzati.
Noi partiamo dalla tecnica base, utilizzando solo due scatti, unicamente per farvi capire il metodo, poi starà a voi sperimentare.
La cosa fondamentale per poter ottenere l’effetto Orton è questa :
La prima immagine che si andrà a realizzare deve essere perfettamente a fuoco, sarà l’immagine che darà profondità di campo e di nitidezza dei particolari, quindi vi consiglio di realizzarla con diaframmi molto chiusi – diciamo f16/22 – e suggerirei di impostare uno stop di sovraesposizione per dare maggiore saturazione e contrasto all’immagine. (questo vale anche per la seconda immagine.
La seconda immagine dovrà essere sfocata, il grado di sfocatura dipenderà dell’effetto che si vuole raggiungere, e a differenza della prima questa dovrà essere realizzata con diaframmi molto aperti altrimenti non otterremmo l’effetto blur che stiamo cercando e sempre con uno sto di sovraesposizione come la prima.
in entrami gli scatti vi consiglio di utilizzare un cavalletto e se possibile un telecomando di scatto per far si che le due immagini siano perfettamente allineate.
Ora siamo pronti a passare all’editing dell’immagine finale. Utilizzando Photoshop apriamo le nostre due immagini e sovrapponiamole creando due livelli separati, dove la prima immagine farà da base e la seconda la aggiungeremo utilizzando il metodo di fusione “moltiplica”. l’effetto finale sarà un immagine esposta perfettamente, ma anche ricca di colori soffici e luminosi che daranno alla nostra foto un tocco di magia.
qui qualche esempio che potrete ottenere, ma ovviamente non c’è limite alla vostra fantasia, quindi sperimentate.
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