
Lascio la città … vado a vivere in Maremma.
Vado a vivere in Maremma, lascio per sempre Napoli con tutti i miei affetti, gli amori e, perchè no anche i dolori. No, non è a causa della pandemia globale che ci ha colpiti come una mannaia, ma quella, di certo, mi ha dato una bella un’accelerata.
Sono anni che vivo un profondo disagio, sia personale che lavorativo, mi seno sempre più sentita un estranea in patria. Trovando sempre più difficoltà a dialogare e relazionarmi con ciò che mi circonda. Una fuori luogo, fuori tempo, senza correlazione e corrispondenza con la società urbana che si è delineata in questi ultimi anni.
Tutto questo mi ha portato a un profondo stato di malessere, quasi a sfiorare la depressione. Il mio tempo scorreva senza nessuna importanza, minuti, ore si susseguivano senza valore consumandosi e accorciando la mia vita sempre più.
E a chi dovevo dare la colpa? alla società? che ormai per me è in totale decadenza, o alla famiglia? che mi ha cresciuta con dei valori che sanno di preistoria?
La colpa la davo semplicemente a me stessa, “non sono all’altezza, non sono abbastanza brava, non sono abbastanza bella, non sono abbastanza intelligente….” Questo mi ripetevo ogni giorno , non sono…
Poi, all’incirca cinque anni fa, mi trovai per lavoro a girare per la Maremma, e me ne innamorai… Ho sempre sognato di vivere in Toscana, ma devo essere onesta, da napoletana, da Campana, non mi ci trovo assaj (traduzione: molto).
I toscani di norma so scostanti, non ci si relaziona con semplicità. C’è una certa freddezza, e a volte saccenza, quindi, conoscendomi, il sogno restava tale…
fino a che non ho conosciuto i Maremmani, gente di cuore, un cuore ricolmo di profondo amore, con la terra sotto le unghie, la pelle bruciata da sole, e una parlantina che io me la sogno… popolo di altri tempi, e frequentandoli ho capito che…
IO SONO, anzi Io esisto, ci sono anche io in questo mondo, e ci voglio restare, e no, non devo per forza essere come vuoi mi dite di dover essere, non mi ci trovo, mi veste male, mi va stretto, mi fa sentire vestita da carnevale, una buffona in mezzo alla piazza derisa da tutti.
Io appartengo a un altro tempo, e devo rispettare ciò che sono. Devo stare nel posto che è a mia dimensione, che va al mio tempo, al tempo del battito del mio cuore, In Maremma….